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Dislocazione in V tempi

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(per una fenomenologia della solitudine)


DISLOCAZIONE IN CINQUE TEMPI
e un epilogo



RISVEGLIO

la spoglia che dorme nel mio letto
era! dislocata

come una foto malriuscita
il volto della sua notte
il trasalire di un’ ecchimosi il suo giorno:
un crak fragoroso

una trappola il nome
una trappola in stato di grazia
come un fiore velenoso si schiude sull’osso
esistono ragioni? per essere risparmiato:
attento
non caderci
non caderci!

Ah quei burloni!
cosa guardano cosa guardano?
(gli occhi di que)gli specchi
di chi? sono quegli occhi
perchè? voi qui
non si perdono gli anni come fossero sguardi affilati
cosa c’è? cosa c’è
da vedere
no non
si guarda oltre lo sterco!


AFFRONTARSI


La spoglia che dorme nel mio letto
era! dislocata

affrontarsi -corpo sbarrato a croce da punti interrogativi-
diventava sempre più un
accendere la dinamite ad un atto di pirateria
ci aveva quasi fatto il callo
sbattere
sbattere sul fianco della
nave affondata
coltello
coltello tra i denti:
all’arrembaggio all’arrembaggio!

appena sveglia
cuscino vuoto al suo fianco:
una masturbazione sulla tua impronta
si accoppiava alla sua concupiscenza
mezzo giro su se stessa
a malapena
in una trasparenza opaca da sfoglia di cipolla

a chi rassomiglio? a una gazza ladra
e gli altri come sono? gazze ladre anch’essi
dove sono io: la mia scimmia
dove sono ancora?

EVITARSI

La spoglia che dorme nel mio letto
era! dislocata

frammento di un’ombra:
come fare per evitarsi
restava il problema:
lei il belvedere da cui
si osservava!
Orgogliosa umiltà: l’ anima viaggia a piedi
a piedi nudi a tentoni
sbattendo il membro sul cuore
ben poco le sfugge
-si sgraffia-
nemmeno ciò che
è stato cancellato a malapena
sul suo vecchio schermo

La spoglia che dorme nel mio letto
prendeva sempre più
le incerte sembianze di quell’
a malapena

e tutto era
immensamente
estraneo




PENSIERI

La spoglia che dorme nel mio letto
era! dislocata

chi ha pensato chi ha pensato
i miei pensieri
e adesso? chi li pensa
quei pensieri non possono!
stare da soli

il suo solito ritardo oggi ha ritardato
perseguitato dall'idea che
lo stipite della porta avrebbe avuto la meglio
sulle sue prestazioni /impressioni
non ce l'avrebbe fatta
altri avevano vinto i suoi concorsi
prima che li bandissero

la morte che si dava
era un mitra e
il suo bersaglio:
era quella da! evitare

complottava con se stesso
contro di sé
frasi spezzate
la spoglia dislocata
(si) diceva:
non cedere di amare
mi sono allontanato
solo per un momento



RAGNATELE

La spoglia che dorme nel mio letto
era! dislocata

se ne era alla fine accorta:
delle ragnatele nel cervello
-dico-
gli tenevano assieme i frammenti
il suo cervello l'aveva
presa male
cercava di riderci sopra
di parlarne (con chi?)
ma per la verità
non sapeva che fare
nei momenti di
invisibilità
-gli capitavano spesso-
col libro in mano
cercava un ragno di cui
innamorarsi
ma quelli tra i suoi frammenti
erano
tutti occupati a tessere odiose tele bucate
da bucare ancora di più
tanto che lei ormai
faceva fatica a distinguere
tra banalità e follia

da dove giungevano
le notizie?



EPILOGO:

Solo le maschere sanno
quante varianti
può avere un lapsus

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