LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Lucia Triolo
|
|||
(per una fenomenologia della solitudine)
DISLOCAZIONE IN CINQUE TEMPI e un epilogo RISVEGLIO la spoglia che dorme nel mio letto era! dislocata come una foto malriuscita il volto della sua notte il trasalire di un’ ecchimosi il suo giorno: un crak fragoroso una trappola il nome una trappola in stato di grazia come un fiore velenoso si schiude sull’osso esistono ragioni? per essere risparmiato: attento non caderci non caderci! Ah quei burloni! cosa guardano cosa guardano? (gli occhi di que)gli specchi di chi? sono quegli occhi perchè? voi qui non si perdono gli anni come fossero sguardi affilati cosa c’è? cosa c’è da vedere no non si guarda oltre lo sterco! AFFRONTARSI La spoglia che dorme nel mio letto era! dislocata affrontarsi -corpo sbarrato a croce da punti interrogativi- diventava sempre più un accendere la dinamite ad un atto di pirateria ci aveva quasi fatto il callo sbattere sbattere sul fianco della nave affondata coltello coltello tra i denti: all’arrembaggio all’arrembaggio! appena sveglia cuscino vuoto al suo fianco: una masturbazione sulla tua impronta si accoppiava alla sua concupiscenza mezzo giro su se stessa a malapena in una trasparenza opaca da sfoglia di cipolla a chi rassomiglio? a una gazza ladra e gli altri come sono? gazze ladre anch’essi dove sono io: la mia scimmia dove sono ancora? EVITARSI La spoglia che dorme nel mio letto era! dislocata frammento di un’ombra: come fare per evitarsi restava il problema: lei il belvedere da cui si osservava! Orgogliosa umiltà: l’ anima viaggia a piedi a piedi nudi a tentoni sbattendo il membro sul cuore ben poco le sfugge -si sgraffia- nemmeno ciò che è stato cancellato a malapena sul suo vecchio schermo La spoglia che dorme nel mio letto prendeva sempre più le incerte sembianze di quell’ a malapena e tutto era immensamente estraneo PENSIERI La spoglia che dorme nel mio letto era! dislocata chi ha pensato chi ha pensato i miei pensieri e adesso? chi li pensa quei pensieri non possono! stare da soli il suo solito ritardo oggi ha ritardato perseguitato dall'idea che lo stipite della porta avrebbe avuto la meglio sulle sue prestazioni /impressioni non ce l'avrebbe fatta altri avevano vinto i suoi concorsi prima che li bandissero la morte che si dava era un mitra e il suo bersaglio: era quella da! evitare complottava con se stesso contro di sé frasi spezzate la spoglia dislocata (si) diceva: non cedere di amare mi sono allontanato solo per un momento RAGNATELE La spoglia che dorme nel mio letto era! dislocata se ne era alla fine accorta: delle ragnatele nel cervello -dico- gli tenevano assieme i frammenti il suo cervello l'aveva presa male cercava di riderci sopra di parlarne (con chi?) ma per la verità non sapeva che fare nei momenti di invisibilità -gli capitavano spesso- col libro in mano cercava un ragno di cui innamorarsi ma quelli tra i suoi frammenti erano tutti occupati a tessere odiose tele bucate da bucare ancora di più tanto che lei ormai faceva fatica a distinguere tra banalità e follia da dove giungevano le notizie? EPILOGO: Solo le maschere sanno quante varianti può avere un lapsus |
|